domenica 27 gennaio 2013
Indovinate perchè sono stato condannato a 1.000 anni di prigione.Ecco l’incredibile storia
Il cane Ciccio aspetta tutti i giorni la sua padrona, morta due mesi fa. E commuove tutti
Fonte: Oggi.it
Uomo riceve pensione d'invalidità per ''dipendenza da Metal''
Roger Tullgren è svedese, ha i capelli lunghi, è pieno di tatuaggi e ama gli oggetti a forma di teschio. Come si può intuire dall’identikit, il signor Tullgren (42 anni) è lo stereotipo dell’uomo amante del Metal in tutte le sue accezioni, musicali e iconiche. Ma la sua non è una semplice fissazione: quella di Tullgren sarebbe una vera e propria ossessione, al punto che lo stato svedese gli ha riconosciuto una pensione integrativa d’invalidità. E’ stato il diretto interessato – che di mestiere fa il lavapiatti in un ristorante – a rendere noto il problema: “Ci ho messo dieci anni per dimostrare di essere un portatore di handicap“, ha dichiarato Tullgren al Global Post, confessando di essersi rivolto a tre diversi specialisti per dimostrare il suo grave disturbo di “assuefazione da Metal”. Un’ossessione che, stando a quanto ammesso dal protagonista di questa strana storia, è nata a soli due anni d’età, quando ricevette in regalo un album dei Black Sabbath dal fratello. Ma perché c’era bisogno di un indennizzo? Cosa comporta questa ossessione? Secondo quanto riferisce “The local”, a quanto pare Tullgren è uno spettatore compulsivo di concerti (non meno di 300 l’anno); consuetudine che lo ha portato a cercare un altro lavoro part-time per far fronte alle spese. Inoltre l’abbigliamento tipico del “metallaro” gli stava creando dei seri problemi sul lavoro, al punto da far intervenire il medico: “Ho firmato un modulo che diceva: ‘Roger ha necessità di mostrare visivamente la sua passione per il metal – ha dichiarato -. Questo lo porta ad avere problemi sul posto di lavoro. Rendendo necessaria l’integrazione del reddito“. Ora l’uomo può quindi andare a lavoro e ai colloqui con la sua consueta mise (t-shirt e pantaloni neri, tatuaggi, capelli lunghi), godendo inoltre di un reddito ulteriore pagatogli dallo stato, a causa della sua sconfinata fissazione musicale. La Svezia si è mostrata sensibile o ha solo soldi da buttare? Difficile a dirsi. Nell’Italia degli sprechi e dei finti invalidi, per un caso del genere, si sarebbe già alzato un polverone. Nella ricca Svezia degli onesti, forse, la cosa è più normale di quanto a noi non appaia. *
Fonte newnotizie
Fonte newnotizie
La fabbrica va a fuoco e diventa di ghiaccio
Uno spaventoso incendio e le temperature bassissime (ampiamente sotto lo zero) hanno provocato questo curioso fenomeno, la scorsa notte a Chicago. L'edificio che qui vedete ricoperto di ghiaccio era una fabbrica andata in fiamme poche ore prima. I vigili del fuoco, intervenuti in massa per spegnere quello che hanno definito uno dei più grossi incendi degli ultimi tempi, hanno "sparato" potenti getti d'acqua che in poco tempo hanno congelato tutto: i caschi, le giacche, i camion, gli idranti dei pompieri e le macerie ancora in fumo.
Fonte: Repubblica.it
Fonte: Repubblica.it
Monete da 1 centesimo errate valgono ben 2500 euro
La Mole Antonelliana anziché Castel del Monte. Un Torino-Andria da 2500 euro per i 100 fortunati possessori del “Gronchi Rosa dell’euro”. No, non si tratta di un biglietto di viaggio né tanto meno di un meeting o affini. Si tratta di una semplice moneta da un centesimo che potenzialmente non vale nemmeno una caramella. Ma per collezionisti e numismatici vale 2500 euro.
Il perché è presto detto: il disegno del retro di queste 100 monetine è caratterizzato da un errore di conio con valore facciale da 1 centesimo ma con il diametro e l’immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana di Torino, anziché l’immagine di Castel del Monte (in Puglia) che dovrebbe essere su tutte le monetine da 1 centesimo.
Tra collezionisti e non è già scattata la Euro-Gronchi mania, con conseguente setaccio dei portafoglio alla ricerca del fortunato centesimo. Non è la prima volta che un caso simile accade. Anzi. Per i collezionisti i casi di errore e quindi l’unicità che scaturisce dall’esemplare fallato costituisce un tesoro da custodire e immortalare in bacheche e teche. Nel campo dei valori bollati, probabilmente, il più celebre è proprioil “Gronchi Rosa”, ossia il francobollo mal-stampato, messo in commercio e prontamente ritirato nel 1961 che tutt’oggi rappresenta un tesoro da 1000 euro.
Attualmente se sono stati reperiti 6, che sono anche stati oggetto di contenzioso tra la Bolaffi di Torino e il Museo della Zecca dell’Istituto poligrafico della Zecca di Stato. Una battaglia legale conclusasi da poco che ha visto prevalere l’azienda che opera nel mercato della filatelia e numismatica, che a 11 anni da quando ne è venuta in possesso ne può finalmente immettere nel circuito del collezionismo queste rarità. Possibile che “dopo questa sentenza vengano alla luce altri casi di Gronchi Rosa dell’euro” come fanno sapere da Torino.
Molte secondo gli esperti sarebbero ancora in giro. Chissà che tra i nostri portamonete o nel salvadanaio si celi un inaspettato cimelio.
Fonte: net1news.org
Il perché è presto detto: il disegno del retro di queste 100 monetine è caratterizzato da un errore di conio con valore facciale da 1 centesimo ma con il diametro e l’immagine al dritto della moneta da 2 centesimi, la Mole antonelliana di Torino, anziché l’immagine di Castel del Monte (in Puglia) che dovrebbe essere su tutte le monetine da 1 centesimo.
Tra collezionisti e non è già scattata la Euro-Gronchi mania, con conseguente setaccio dei portafoglio alla ricerca del fortunato centesimo. Non è la prima volta che un caso simile accade. Anzi. Per i collezionisti i casi di errore e quindi l’unicità che scaturisce dall’esemplare fallato costituisce un tesoro da custodire e immortalare in bacheche e teche. Nel campo dei valori bollati, probabilmente, il più celebre è proprioil “Gronchi Rosa”, ossia il francobollo mal-stampato, messo in commercio e prontamente ritirato nel 1961 che tutt’oggi rappresenta un tesoro da 1000 euro.
Attualmente se sono stati reperiti 6, che sono anche stati oggetto di contenzioso tra la Bolaffi di Torino e il Museo della Zecca dell’Istituto poligrafico della Zecca di Stato. Una battaglia legale conclusasi da poco che ha visto prevalere l’azienda che opera nel mercato della filatelia e numismatica, che a 11 anni da quando ne è venuta in possesso ne può finalmente immettere nel circuito del collezionismo queste rarità. Possibile che “dopo questa sentenza vengano alla luce altri casi di Gronchi Rosa dell’euro” come fanno sapere da Torino.
Molte secondo gli esperti sarebbero ancora in giro. Chissà che tra i nostri portamonete o nel salvadanaio si celi un inaspettato cimelio.
Fonte: net1news.org
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